Umani, robot, algoritmi.. tenetevi pronti

Uno dei dibattiti più accesi degli ultimi tempi riguarda il reddito di base  (Universal Basic Income), un tema che deriva direttamente dalla tendenza all’automazione del lavoro ed è legato a doppio filo con le recenti innovazioni tecnologiche e l’affermarsi dei nuovi colossi dell’industria dell’informazione. A dimostrare quanto l’argomento sia ‘caldo’, basta dire che i giganti della Silicon Valley sono tra i promotori di questa iniziativa; in Italia il Movimento 5 stelle ne ha formulato una versione nota come ‘reddito di cittadinanza’ e in Francia il candidato del Partito Socialista ha egemonizzato il dibattito delle presidenziali con questo tema. Poiché in stretto contatto con l’evoluzione tecnologica e con il mondo delle piattaforme digitali (‘platform capitalism’) all’interno del gruppo Libertà Digitale è in corso da qualche tempo una discussione su tale argomento; per questo, nelle prossime settimane, condivideremo articoli, video e contenuti che toccano e approfondiscono questo tema.

Per iniziare, un video introduttivo che spiega in maniera semplice come e cosa l’innovazione nel mondo del lavoro sta cambiando

Il lavoro fantasma – lo sfruttamento al tempo della gig economy

L’entusiasmo, l’ammirazione e l’attenzione crescente verso le “macchine che autoapprendono” e l’automazione del lavoro in generale ci sta rapidamente portando verso scenari in cui il lavoro umano sembra destinato a scomparire, e a perdere il suo valore, quasi invisibile di fronte agli algoritmi automatici, all’acquisto di merci e servizi online e alle numerose attività in cui ci interfacciamo ormai con delle macchine. Ad alimentare questa tendenza sono i poderosi sviluppi dell’intelligenza artificiale, le formidabili previsioni sull’automazione del lavoro e il linguaggio con cui abitualmente ci riferiamo alle infrastrutture e tecnologie digitali (“l’internet” o “l’algoritmo”), quasi fossero forze autonome e spontanee.

Ma stiamo davvero assistendo alla scomparsa del lavoro?

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